DOTT DOMENICO CEMPELLA, AMMINISTRATORE DELEGATO DELL'ALITALIA SPA

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Descrizione
"Partecipazone azionaria dei dipendenti in una società pubblica"Domenico CempellaAmministratore Delegato, Alitalia SpAComm. Augusto AngiolottiPresidente, ANPACGiuseppe SurrentiSegretario FILT CISLPaolo BruttiSegretario FILT CISLFerruccio PiantiniGallo AdvisoriesL'Alitalia è sbarcata oggi a Londra per una presentazone del suo piano di riassetto che prevede per la prima volta in Italia la partecipazione azionaria dei dipendenti al capitale di una società pubblica che ha suscitato grande interesse nella City.

L'Amministratore Delegato Domenico Cempella ha sottolineato l'importanza di un accordo, non imposto, ma "condiviso" che porterà a una rivoluzione culturale che punta non più sulla produttività del personale ma sulla reddittività dell'azienda.

Parlando davanti a numerosi operatori finanziari e analisti della City, Cempella non ha minimizzato le grosse difficoltà che attendono l'Alitalia, e tra queste la mancanza di legislazione che renda possibile attuare la prevista partecipazione azionaria dei dipendenti. Ma, ha aggiunto, ora "abbiamo la certezza che si può lavorare e non è poco se si pensa che fino a 10 giorni fa poteva succedere di tutto". Egli ha espresso fiducia sul futuro della compagnia aerea, sia perchè come qualità professionale l'Alitalia non "è seconda a nessuno", sia perchè "sono convinto che l'Italia non può buttare via un altro pezzo del Paese". "Le linee aeree sono un elemento essenziale per lo sviluppo, soprattutto se hanno profonde radici nel paese" ha detto sottolineando come solo l'Alitalia può avere a cuore il progetto di potenziare l'aeroporto della Malpensa.

Quanto alle future strategie della compagnia aerea, Cempella ha detto che per il momento l'obiettivo è quello di mantenere la share del 50% del mercato in partenza dall'Italia e di coprire "meglio il mercato". L'Amministratore Delegato dell'Alitalia ha anche definito positiva la concorrenza di altre compagnie aeree sui voli nazionali in quanto stimola il mercato che egli ha definito "sottosviluppato". Egli ha anche auspicato l'urgenza di potenziare le infrastrutture dell'Italia, che sono altamente deficitarie sottolineando come lo sviluppo delle ferrovie e della rete stradale potrebbe creare utili sinergie con l'Alitalia.

Rispondendo a una domanda su possibili ostacoli da parte dell'UE, egli si è detto fiducioso del nulla osta di Bruxelles, anche perchè, ha detto, il nostro non è un piano di salvataggio ma un piano di ristrutturazione.

Nel commentare l'accordo, Giuseppe Surrenti ha rilevato come l'Alitalia fosse l'ultima compagnia a non avere ancora fatto i conti con se stessa e con il mercato e come perciò fosse diventato necessario che "si riposizionasse con un atto di rottura" che superasse i conflitti tra managers e dipendenti. Con questo accordo, ha aggiunto, è stato avviato un processo di privatizzazione di fatto e creato un precedente in questo settore.

Commandante Angioletti ha dal canto suo sottolineato il "lavoro faticoso" operato per identificare i sistemi per rendere concreta la partecipazione azionaria dei dipendenti. "Una cosa nuova e fino a ieri intoccabile " ha aggiunto.

Paolo Brutti ha posto l'accento sulla necessità di una maggiore omogeinizzazione della flotta, attualmente troppo eterogenea. Il Segretario della FILT CGIL ha anche insistito sull'opportunità che in caso di scioperi, si faccia in modo che gli effetti ricadono solo sulle due parti in causa e non sugli altri. In una dichiarazione ai margini dell'incontro Brutti ha definito "incoraggiante" l'interesse dimostrato dal mondo degli affari e definito "meno comprensibili le titubanze manifestate fin all'ultimo dal Tesoro e dagli altri membri del Governo che hanno rischiato di compromettere davanti agli ambienti finanziari internazionali l'intera operazione di risanamento e di rilancio dell'Alitalia per la quale è necessario nel prossimo futuro anche l'intervento degli investitori privati".
(ANSA)