"I Risultati della Bicamerale" Salvi - Folena vs. Urbani - Tremonti

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IL LAVORO DELLA BICAMERALE PRESENTATO A LONDRA (di Paolino Accolla)

Il consenso sul progetto di riforma costituzionale cresce mentre se ne chiariscono i contenuti. Ne da' conferma, secondo il senatore Cesare Salvi, l'accoglienza riservata oggi a Londra dalla comunita' economica e culturale italiana alla presentazione dell'esito dei lavori della bicamerale cui hanno preso parte gli onorevoli Pietro Folena, Giulio Tremonti e Giuliano Urbani.
Davanti all'ambasciatore d'Italia in Gran Bretagna Paolo Galli e altri oltre 70 convenuti nella Armourers' Hall (Sala degli armaioli) nel cuore della City su invito del Business Club Italia, l'accademico di Oxford Denis Mack Smith ha inquadrato la presentazione nel contesto storico e costituzionale italiano. Ha posto l'accento sui problemi per stabilita' e governabilita' creati dalla tendenza al consociativismo e trasformismo tipici della politica italiana asserendo pero' che ''mai come oggi c'e' stato un momento in cui si vedono motivi per essere ottimisti''.
''L'intesa non nasce dal consociativismo - ha chiarito Salvi - ma da una convergenza di propositi e responsabilita''' per una riforma che ''allinea l'Italia ai modelli europei piu' avanzati in termini di stabilita' delle istituzioni e di governabilita' con il suo ''semipresidenzialismo temperato''. Incentiva poi il bipolarismo, amplia i poteri del premier nei confronti dei suoi ministri e quello del parlamento su scadenze, regolamenti e riforme, mentre rende piu' agile l'iter delle leggi.

Quella che esce dall'intesa ''e' una Costituzione basata sugli interessi'' diversamente da quella del 1947 fondata sui diritti, ha precisato Tremonti. Secondo questi, gli ''aspetti positivi compensano nettamente quelli negativi'' costituzzionalizzando il principio della prevalenza dell' attivita' privata rispetto a quella pubblica, concentrando su stato e regioni i poteri legislativi e spostando sui comuni quelli amministrativi, mentre e' stata ridotta al minimo l' espressione delle leggi per lasciare piu' spazio ai regolamenti.

La bozza di riforma ''non e' ideale ma quanto di piu' vicino possa esserci''. Propone norme non sufficientemente rigorose per le leggi di bilancio, non fa giustizia al concetto e alle esigenze di federalismo e sul fronte europeo ''e' forse un po' troppo prudenziale'' ma, ha sottolineato Tremonti, dopotutto e' la prima costituzione scritta dopo Maastricht.
L'intesa getta le basi anche per una riforma della giustizia perche' sia ''piu' celere, finanziariamente accessibile a tutti ed efficace'', ha detto Folena rilevando che gia' l'attuale testo preelaborato delinea il superamento delle confusioni sorte con l'unione di giustizia aministrativa e giustizia ordinaria, sottrae potere giuridizionale alla Corte dei conti, mentre ne da' di piu' al pubblico ministero che sara' piu' indipendente in una carriera diversa da quella del giudice sottoposto al controllo di un'apposita corte e non piu' dei politici.

Ci sono anche le basi per riformare il sistema elettorale ha osservato Urbani facendo notare che l' ''accordo di larga massima'' raggiunto sull'onda dell'intesa per la riforma costituzionale ''contiene elementi determinanti'' per un'oculata modifica del sistema elettorale misto.
''Favorisce cioe' il bipolarismo'' affinando il meccanismo maggioritario, mentre spinge i partiti a impegnarsi davanti agli elettori ogni volta che formino alleanze o coalizioni. Li costringe cioe', ha detto Urbani, a fare scelte strategiche per tenervi fede e non a fare coalizioni per gli interessi del momento. Se poi verranno introdotte elevate soglie di esclusione si scoraggera' la frammentazione delle forze politiche.
Per la prima volta, ha concluso Urbani, sono state superate differenze che sembravano insormontabili ed e' questo a ''dare un'anima'' all'intesa della bicamerale che, oltre a proporre ''nuovi istituti e forme di devoluzione dei poteri'', riflette ''un'accettazione reciproca'' delle differenze e questo ''e' certo il risultato piu' importante''. (ANSA).