Incontro con il Prof Gianni Billia, Presidente dell'I.N.P.S. "Costo del lavoro tra competitività e rischio di dumping sociale: una possibile armonizzazione."

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Il Presidente dell'INPS Gianni Billia ha dato oggi per scontato che ci saranno nuovi, drastici tagli alle pensioni quando nel 1998 il Governo procederà al riesame della materia.

Il Prof Billia ha affermato che in Italia si continuano a promettere pensioni troppo generose, non in linea con i contribuiti effettivamente versati.

"Sono ottimista sul fatto che il processo di riforma sarà accelerato...Dobbiamo darci un sistema pensionistico da moderno paese capitalista", ha detto Billia agli operatori italiani della City, membri del Club.

A riprova dell'insostenibile generosità del sistema attuale il Presidente dell'INPS ha citato il caso dell'INPGI, l'ente pensionistico privatizzato dei giornalisti: "farà bancarotta in 3 or 4 anni. Non si possono promettere pensioni pari all'80% dei salari".

A giudizio di Billia è finita l'epoca della "sicurezza burocratica" e le modifiche del regime pensionistico vanno inquadrate in una più ampia ristrutturazone della formula salariale.

Il Prof Billia ha auspicato che in futuro i dipendenti vengano pagati con una nuova formula, quella "del salario fisso e del salario variabile".

Dal salario fisso andrebbero prelevati i contributi per la pensione minima, garantita dallo Stato e agganciata al prodotto nazionale lordo. Gli accantonamenti sul salario variabile dovrebbero invece servire da base per una pensione integrativa la cui entità dipenderà dal rendimento reale dei fondi pensionistici privati che a tutti gli effetti saranno "capitali di rischio".

Più in generale, il Presidente dell'INPS ha sostenuto che la Penisola ha soltanto tre vie d'uscita dalla grave crisi finanziaria in cui versa: può aumentare le tasse, tagliare le spese o "riprogettare la macchina amministativa dello Stato affinchè le tasse le paghino tutti ".

Billia si è detto a favore di quest'ultima strada, anche perchè non esistono più grossi margini di manovra per l'incremento delle aliquote o per le riduzioni di spesa.
(ANSA)