"Incontro / Dibattito" - Dott. Anna Maria Artoni

-
Descrizione

Le imprese e i sindacati sono attualmente ''su due lati completamente opposti'' nell'ambito della trattativa sul rinnovo del contratto di lavoro: serve una soluzione che ''porti ad un federalismo contrattuale''. E' quanto ha dichiarato oggi a Londra il Presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, Anna Maria Artoni.
Intervenuta ad un incontro del Business Club Italia sul tema 'Democrazia Economica', Artoni ha sottolineato che ''si e' aperto un conflitto fortissimo'' sul rinnovo contrattuale: ''I sindacati sono agguerriti nei confronti delle imprese perche' vogliono aumenti contrattuali nazionali molto alti quando c'e' un rallentamento forte nell'economia italiana, dove c'e' purtroppo una chiusura d'anno non brillante e dove c'e' un'inflazione programmata che deve ovviamente rimanere contenuta se l'Italia vuole restare nell'Unione europea''. In questo quadro, Artoni ha definito gli aumenti contrattuali richiesti dai sindacati ''al di la di ogni ragionevole valore. Purtroppo - ha sottolineato - siamo veramente su due lati completamente opposti, cioe' non c'e' quasi modo di dialogare con il sindacato''.

Secondo i giovani imprenditori di Confindustria, bisogna ''trovare anche una soluzione che porti ad un federalismo contrattuale''. Bisogna insomma ''ridurre il contratto nazionale, che oggi in Italia e' quello che va per la maggiore, ad un contratto nazionale molto piu' snello, quindi soltanto normativo, spostando la trattativa sull'azienda''.
Questa, ha proseguito, ''e' veramente la strada giusta per riuscire a risolvere i problemi che sono anche dell'Italia e che impediscono all'Italia di rendere zone attrattive, o comunque di risolvere i problemi anche di mobilita' interna''. Su quest'ultimo fronte, il presidente dei giovani industriali ha ricordato che il ''Mezzogiorno ha lavoratori in abbondanza, mentre il Nord ha necessita' di lavoratori''. Come riuscire a fare avvicinare questi due mondi?, si e' chiesta Artoni. ''Per i lavoratori che stanno nel Sud di'Italia - ha dichiarato - deve diventare interessante venire a lavorare al Nord. Solo se ci sono dei salari differenziati si riesce ad ottenere un vantaggio in questo senso''.

Se il costo del lavoro e della vita in una certa parte d'Italia diventa piu' attrattivo, ha aggiunto il leader dei giovani imprenditori, ''allora e' piu' facile anche per le imprese del Nord delocalizzare e anziche' andare nell'Est del'Europa, come di solito fanno, andare nel Mezzogiorno''. In questo modo, ha concluso, ''si riuscirebbe a
trattenere valore all'interno del nostro Paese, rivitalizzando pero' una parte del territorio che purtroppo ancora oggi viaggia con una velocita' decisamente molto piu' rallentata rispetto a quella del Nord d'Italia''. (ANSA).