"Incontro / Dibattito" - Dott. Saverio Borrelli

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Descrizione

Il nuovo procuratore generale di Milano, Francesco Saverio Borrelli, e' favorevole alle telecamere in aula per trasmettere in diretta i processi. Ma e' contrario invece, come ha detto oggi a Londra, alla separazione delle carriere in magistratura. ''Il rischio e' di facilitare stretti legami tra polizia e pubblico ministero, trasformando il pm in un 'superpoliziotto'' ha detto l'ex responsabile di 'Mani Pulite', parlando a Londra su invito del Business Club Italia. ''Una telecamera imparziale non e' inquinante - ha detto Borrelli - E anche a Roma e in Grecia i processi importanti si facevano in publico, al foro o nell'agora'. E poi costringerebbe tutti a un maggiore rigore. Anche a me, riascoltando i nastri, e' capitato di accorgermi e correggere vari 'difetti verbali''. Distante ormai dalle polemiche talvolta infuocate degli ultimi sette anni, in un contesto di magistrati e avvocati britannici e italiani, Borrelli a Londra ha tenuto due conferenze: ieri al Middle Temple, la 'Cittadella degli avvocati' nel cuore della City dove ha lo studio legale chiunque ci tenga al proprio nome, e oggi al 'Business Club Italia' a Cannon Street. Ieri ha parlato della 'stagione di Tangentopoli', assicurando che la 'battaglia per la legalita' non e' finita''. Oggi si e' dilungato sulla situazione della magistratura italiana.

La magistratura italiana secondo Borrelli ha ancora bisogno di riforme, per portare avanti progetti come il 'patteggiamento' ('Che ancora non funziona', ha detto), riduca la durata degli esami incrociati, ponga un freno al dilagare del materiale di documentazione processuale ormai assolutamente ingovernabile, ironicamente, a causa dei progressi tecnologici. Borrelli si augura inoltre la cancellazione dell' assise di appello, mentre quella di Cassazione andrebbe ridimensionata. Per combattere il fenomeno del gigantismo normativo ('Nessuno sa se il totale delle leggi italiane e' 40mila o 400mila') egli si augura che si passi a una 'legislazione dei principi', cioe' a poche norme in base alle quali siano poi i circa ottomila magistrati italiani a decidere caso per caso. 'Detesto il pessimismo. Parlare di ottimismo mi sembra sciocco e melenso - ha detto Borrelli - Bisogna pero' coltivare la speranza in un futuro immediato, non lontano, quando un mutamento nella magistratura, ma soprattuto nel costume e nelle coscienze ricostruite, porti a emergere nella popolazione quella ''morale di sostegno'' necessaria per battere lo ''stato d'animo mafioso'' del quale si e' parlato in nostri processi (o 'inquinamento ambientale', come dice il mio ex collega Antonio Di Pietro)'.