Incontro / Dibattito" - Elezioni Italiane

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Descrizione

"Viste dalla Stampa Italiana ed Inglese "

L’incontro si è orientato su due temi principali, ovvero la possibilità di avere finalmente un governo stabile per i prossimi cinque anni, e, la domanda che molti si pongono, se questo risultato dimostri una normale alternanza di governi o un cambio radicale. Antonio Caprarica, della RAI TV e moderatore del dibattito, ha lasciato la parola alla stampa inglese. Rosemary Righter de ‘The Times’ ha parlato di una vittoria del centro-destra dovuta in grande parte ad un “crollo” del centro-sinistra, Robert Fox, de ‘The Evening Standard’, di una maggiore maturità acquisita da Forza Italia rispetto alle elezioni del ’96 e Quentin Peel, de ‘The Financial Times’, del fatto che, se paragonati, i programmi delle due coalizioni non differivano molto per quanto riguarda le idee generali, e che quindi le elezioni sono state influenzate in maggior parte dal modo di condurre le campagne politiche. I commenti della stampa inglese, oltre ad essere pacati ed oggettivi, hanno evidenziato una erronea visione della politica italiana da parte di giornali stranieri accreditati come ‘El Mundo’, ‘Le Monde’ e ‘The Economist’, i quali avevano previsto una vittoria con poco margine ed una poca affluenza alle urne.

Per quanto riguarda gli esponenti della stampa italiana, si puo’ dire che la discussione abbia assunto toni più accesi. Alessio Altichieri de ‘Il Corriere della Sera’ ha evidenziato il fatto che non si possa parlare di una transizione ‘normale’ quando il Capo del Consiglio è la persona più ricca del paese. Altichieri ha quindi toccato temi come il conflitto di interessi e la questione giudiziaria che avrebbero fatto poi da sfondo agli interventi successivi, come quelli di Paolo Passerini de ‘La Stampa’ ed Antonio Polito de ‘La Repubblica’. Polito, riferendosi alla definizione di democrazia di Popper, ha sottolineato come la democrazia del paese non sia in pericolo, nonostante questa, però, non sia la democrazia che conosciamo, vista la grande confusione di poteri.

L’intervento che probabilmente si è distinto ripetto agli altri per un’analisi più tecnica è stato quello di Marco Niada de ‘Il Sole 24 Ore’. Niada ha analizzato il risultato di queste elezioni da un punto di vista strettamaente economico. Mentre il vecchio governo si era concentrato su di un profilo maggiormente macroeconomico, tralasciando in grande parte i problemi microeconomici, il nuovo governo ha intenzione di fare l’opposto. Uno dei punti principali del nuovo governo sarà quello di rendere più flessibile il mercato del lavoro e ridurre le tasse. Quello che molti devono ancora capire, però, è come, da un punto di vista della macroeconomia, questo governo riuscirà ad aumentare la spesa pubblica ed allo stesso tempo ridurre il peso fiscale. L’unico punto su cui tutti sono risultati d’accordo, mentre la discussione si volgeva alla conclusione, è che per capire che cosa abbia davvero in mente questo nuovo governo si debba solo attendere e vedere quali saranno le sue prime mosse.
Valentina Fass