"Incontro / Dibattito" - On. Gianfranco Fini

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Descrizione

Con quanto entusiasmo il vicepremier sostiene provvedimenti come il falso in bilancio e il ddl Cirami? ''Con convinzione'', risponde Gianfranco Fini a chi gli fa questa domanda, durante il breakfast meeting offerto in suo onore dal Business Club Italia e dal Club di Londra durante la visita nella capitale britannica. ''Sono provvedimenti - spiega - che possono essere giudicati negativamente ma che non hanno gli effetti catastrofici che qualcuno quotidianamente prospetta''. E a questi il vicepremier aggiunge la legge sulle rogatorie internazionali ''che serve a completare il trittico''. ''Non sono un giurista - afferma Fini - ma penso che la questione sia ripristinare nel nostro ordinamento un istituto che c'era ma che per una dimenticanza non fu trasferito nel codice: il legittimo sospetto. Un cittadino che ha il legittimo sospetto di trovarsi di fronte ad un giudice non imparziale, si rivolge alla Cassazione per essere giudicato altrove. Non sono il Parlamento o il governo a decidere - prosegue Fini - ma il piu' alto livello gerarchico della magistratura''. Quindi Fini evidenzia ''il paradosso della sinistra: ci dicono che noi non abbiamo fiducia nella magistratura, ma nel caso del legittimo sospetto mi pare che siano loro a non fidarsi dei giudici''.

l vicepremier invita a ''lasciare al di fuori della schermaglia e della bagarre politica queste questioni'' e a muoversi in un'ottica equilibrata. ''Io non mi iscrivo al partito di chi dice che la magistratura e' un disastro - dice ancora Fini - perche' i giudici hanno grandi meriti e hanno scoperto la corruzione nel nostro Paese. Ma neppure al fronte contrapposto di chi dice che non e' vero che esistano magistrati politicizzati''. Per Fini ''ci sono magistrati iperpoliticizzati che utilizzano il potere giudiziario per intendimenti diversi dall'accertamento della verita'. Del resto esistono correnti di diverso orientamento politico in magistratura. Perche' negare allora l'evidenza?''.

''Il tempo e' galantuomo - conclude Fini - e io mi limito a citare Giuliano Amato, che non e' un pericoloso berlusconiano ma un uomo del centrosinistra, il quale ha detto ai suoi: ''la volete smettere di dipingere il lupo sempre brutto e cattivo? Poi la gente finisce per non crederci''.
(ANSA).