Incontro/dibattito con il Prof Giulio Tremonti "La guerra civile"
Il rientro della Lira nello SME a quota 990 sul Marco Tedesco, per l'Onorevole Giulio Tremonti, è un "insuccesso" politico e dimostra "la debolezza" del Governo e del suo potere contrattuale. Le dinamiche di mercato, ha aggiunto oggi Tremonti aggiusteranno la situazione che però "politicamente peserà generando nuova debolezza".
Il Prof Tremonti ha anche parlato della fine dell'era delle guerre sostituite dalla competitività industriale e commerciale su scala globale, ed ha definito un "errore" spingere "ora" per il rientro nello SME poichè bisogna aprire una contrattazione solo sapendo cosa si otterrà. Perchè poi, si è chiesto, nel recente caso della Finlandia si sono applicati criteri di metodo per poi accettare criteri di merito per l'Italia?
Rispondendo a una domanda, Tremonti ha detto che in effetti l'accordo sul rientro nello SME "da l'impressione" di una vittoria politica dei francesci sebbene da sempre ogni trattato e patto con l'Europa e l'Occidente per l'Italia "è stato un bene". Ponendo l'accento sul "grande valore simbolico e politico" di una parità sopra quota 1000, ha precisato che comunque un giudizio finale dipende dai piani del Governo sui quali ci sarà chiarezza solo nei prossimi mesi.
Il primo appuntamento, ha ricordato Tremonti, è quello della trimestrale che costituirà un nodo di passaggio e dovrebbe aprire la via sulla questione della riforma del sistema pensionistico dando la misura finale della volontà del Governo di entrare in Europa con le carte in regola e di aggiustare la finanza pubblica. Non è chiaro però come ci si arriverà poichè intanto anche fra chi è al potere c'è chi preme per ritardare l'istituzione di una Commissione Bicamerale "ben sapendo che sarebbe la fine di questo Governo".
Ai problemi odierni del paese, ha osservato l'Onorevole, non si può far fronte con strumenti come la Finanziaria che per definizione non può contenere riforme strutturali e che, come nella proposta del Governo, non soddisfa.
Perchè è "inventata", ha spiegato, dando per buoni 25,000 miliardi di tagli in realtà impossibili, dal momento che non si toccano certe cose base, e "indefinita" sotto il profilo fiscale, tanto che c'è da prevedere per marzo-aprile una nuova emergenza con un "nuovo buco da 30-40,000 miliardi di Lire".
La prospettiva non va presa alla leggera poichè in Italia, ha rilevato Tremonti, la situazone è così seria che c'è il sole ma la gente gira con l'ombrello" reagendo negativamente ai problemi e rendendosi ormai conto che, se l'inflazione è bassa come mai, non è merito di nessuno ma solo del basso tenore dei consumi conseguente alla "depressione economica".
(ANSA)