Incontro/dibattito con l'On.le D'Alema
Nella City, cuore del capitalismo britannico e della finanza europea, Massimo D'Alema ha oggi rivendicato al PDS un grande merito: quello di aver promosso per primo in Italia la politica delle privatizzazioni.
Nel maestoso Salone degli Armaioli, il leader del partito della Quercia ha dato ulteriori assicurazioni sul suo impegno per le privatizzazioni e ha sostenuto che in Italia la Sinistra è la vera "garanzia di modernizzazione": spinge per una "rivoluzione liberale" che il paese non ha mai avuto e - risvolto altrettanto cruciale -è in grado di "fondare un nuovo patto sociale con gli italiani" ottenendo "meno garanzie ma più opportunità" ed evitando "l'esplosione dello scontro tra le parti sociali".
Rispondendo ad alcune domande ostili, D'Alema ha negato con forza che Silvio Berlusconi sia un "uomo nuovo" ("È stato uno dei principali sostenitori di Andreotti, Craxi e Forlani ...Siamo sul mercato dell'usato, non essere un politico di professione non è di per sè una virtù") ed ha auspicato che la destra la smetta di agitare lo spettro-clichè dei comunisti quando parla del PDS: "È una cosa rozza e incivile.....la gente è stufa... Dobbiamo aprire una stagione nuova, senza rinfacciarci che cosa siamo stati", ha detto riferendosi anche a Gianfranco Fini e Alleanza Nazionale.
"Noi - ha puntualizzato - lavoriamo per dare all'Italia una sinistra normale. "È anche molto importante avere una destra normale e Fini è tra i politici più seri. Noi incoraggiamo la trasformazione della destra che però richiede tempi di maturazione".
Durante il lungo botta-e-risposta alla "Armourers Hall" D'Alema è ritornato - anche se con qualche irritata riluttanza - sul delicato problema del rapporto tra centrosinistra, Lega Nord e Rifondazione Comunista. Un'alleanza elettorale con il partito guidato da Fausto Bertinotti "ha senso - ha avvertito - se garantisce la governabilità del paese". Altrimenti "è un'alleanza che perde, che ha senso solo in caso di sconfitta".
"Noi - ha sottolineato D'Alema - dobbiamo fare l'ipotesi di vincere le elezioni, mi dispiace per Bertinotti... Se Rifondazione Comunista non vuol far parte dell'alleanza benissimo ...sosterrà dall'esterno, non so. Bisogna che ci sia chiarezza su questo punto. Bisogna andare dagli elettori dicendo: badate, se vinciamo noi l'Italia sarà governata sulla base di questo programma. Se non c'è chiarezza su questo punto l'alleanza elettorale non sta in piedi".
Un'alleanza elettorale delle forze di controsinistra con Rifondazione Comunista "ha senso se garantisce la governabilità del Paese", ha puntualizzzato poi, aggiungendo che "non esclude nè da per scontato" che la coalizione di centrosinistra con candidato-premier Romano Prodi trovi un'intesa con Rifondazione e con la Lega Nord per le prossime elezioni politiche ma ha accennato di sfuggita al fatto che il partito guidato da Fausto Bertinotti potrebbe eventualmente dare un sostegno dall'esterno ad un vincente governo di centrosinistra.
D'Alema è ritornato oggi con riluttanza sul tema dei rapporti tra il centrosinistra e Rifondazione ("Non sono venuto a Londra per fare una trattativa con Bertinotti...") ma ha poi detto, prendendo atto che Rifondazione non intende far parte della coalizione di centrosinistra, ma che è aperta alla possibilità di raggiungere un intesa elettorale.
Il Segretario Nazionale del PDS ha messo in risalto che il centrosinistra farà il possibile per evitare la traiettoria di Berlusconi, "geniale" nella creazione di un cartello elettorale vincente ma poi crollato dopo appena sette mesi perchè "la sua maggioranza siè sfasciata".
A detta di D'Alema l'unità della sinistra nonè una priorità, una meta a cui guarda il PDS: "Siamo mossi dall'obiettivo di una coalizione di centrosinistra... Alle amministrative siamo partiti dall'alleanza con i popolari allargando in qualche caso a Rifondazione Comunista".
Favorevole ad un sistema elettorale a doppio turno sul modello della Francia (quella di oggiè una giungla folle), il leader pidiessinoè ripartito da Londra soddisfatto: mi ha colpito l'interesse per la situazione italiana, la voglia di capire senza pregiudizi; da parte del mondo finanziario internazionale c'è una domanda di stabilità e anche richiesta di una maggiore apertura e trasparenza del nostro mercato."
(ANSA)