"La nuova ENEL in un mercato elettrico liberalizzato" - Dott Chicco Testa

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Descrizione

Testa disponibile a scendere fino al 50% del totale nazionale ´Enel puÚ produrre menoª
In arrivo un prestito obbligazionario da 1.500 miliardi e accordi per il business dellíacqua.

In attesa di una luce verde alla privatizzazione, dilazionata dai tempi della politica, líEnel ha continuato a rimettere ordine nei suoi conti, sta entrando in nuovi promettenti settori come líacqua e le telecomunicazioni, ma Ë pronta a fare un passo indietro nel campo della produzione di energia con dismissioni che le permetterebbero di fare cassa per finanziare le future strategie. Oltre ad avere allo studio un prestito obbligazionario nellíordine di 1.500 miliardi di lire.

Ospite ieri mattina a un incontro del Business Club Italia, che raccoglie la comunit‡ finanziaria italiana operante a Londra e, nel pomeriggio, della London School of Economics, dove ha tenuto un discorso sulle prospettive del mercato energetico italiano, il presidente del líEnel, Chicco Testa, ha detto ieri che ´se dal Governo o dal Parlamento uscissero indicazioni per ridurre una nostra presenza nella produzione, ci andrebbe bene scendere al 50%, anche perchÈ potremmo fare cassa e liberare nuovi investimentiª. Oggi la quota di produzione di energia dellíEnel Ë attorno al 65% del mercato nazionale. Testa si Ë díaltra parte opposto a uno spezzatino nella distribuzione, perchÈ alimenterebbe diseguaglianze di prezzi in diverse zone díItalia.

Una privatizzazione azionaria dellíEnel con collocamento in Borsa Ë ostaggio della rigida posizione presa da Rifondazione comunista. ´Una privatizzazione potrebbe avvenire in futuro per tranches successive o attraverso joint venture. » comunque certo che non sar‡ nÈ totale nÈ immediataª. Per il presidente dellíEnel líunico modo per aprire ai privati e accrescere la concorrenza Ë per ora cedere parti della produzione o entrare in joint venture con privati per valorizzare attivit‡ che potrebbero essere in seguito cedute a un valore pi? elevato. Oltre a mettere ordine nei conti della societ‡. ´Sono molto soddisfatto del lavoro fatto a livello manageriale ó ha detto Testa. ó Lo scorso anno siamo riusciti a ridurre i costi e a generare cassa superiore allíanno precedenteª.

Secondo quanto affermato dal presidente e dai vertici della direzione finanziaria, nel í97 líEnel ha avuto un "free cash" di circa 3mila miliardi di lire. Nonostante líaumento degli esborsi in favore degli autoproduttori e il calo delle tariffe chiesto dallíAutorit‡ dellíenergia, che Ë stato del 2% lo scorso anno e del 4,8% tra il 1994 e il 1998, i ricavi sono stati in linea con líanno precedente grazie a un aumento del 3% in volume. Gli utili sono anchíessi rimasti in linea con il 1996 perchÈ i circa 1.300 miliardi venuti a mancare dai ricavi sono stati compensati da un taglio di 700 miliardi dei costi operativi e da 600 miliardi di calo degli oneri da interessi. Le buone condizioni finanziarie stanno spingendo la societ‡ ad accarezzare líidea di rifinanziare il debito in scadenza (circa 1.500 miliardi) con una nuova emissione obbligazionaria. Sono quattro anni che líEnel non si affaccia sul mercato e líoperazione permetterebbe di mettere in vetrina líazienda in vista di un avvicinamento ai privati. Il rapporto tra indebitamento e capitale,inoltre, si avvicina a 1 a 1.

Quanto ai progetti di espansione, Testa ha rilevato che nel business dellíacqua la societ‡ sta cercando soci privati con cui creare joint venture, ricordando il dissalatore dellíacquedotto pugliese. Sulle telecomunicazioni Testa ha aggiunto che líEnel potrebbe cablare 12mila chilometri di rete con costi molto bassi, ed Ë fiducioso per la gara sul terzo gestore della telefonia mobile. Ha inoltre parlato di ambizioni nellíingegneria e impiantistica, aree in cui il gruppo sta partecipando a diverse gare internazionali. Il business principale rester‡ comunque líelettricit‡ a cui va il 90% degli investimenti, pari a 6.500 miliardi di lire.
Marco Niada.