l'On.le Prof. Martino

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"Possibile ma non desiderabile il rientro della Lira nello SME"
In visita a Londra per contatti con la City, l'ex-Ministro degli Esteri Antonio Martino si è detto oggi contrario ad un rientro della Lira nello SME e ha criticato con asprezza il Governo Dini e l'operazione Gemina-Ferfin condotta da Fiat e Mediobanca.

"Il ritorno nel sistema monetario europeo è fattibile ma a mio giudizio non è desiderabile", ha affermato Martino.

Tra i massimi esponenti di Forza Italia, l'ex-Capo della Farnesina ha definito "vecchia e sbagliata l'idea del tasso di cambio come indice del prestigio nazionale " e ha opposto un secco no al rientro della Lira nello SME per ragioni economiche e politiche. A suo avviso lo SME si inquadra in una "strategia fallimentare ", quella del Trattato di Maastricht, e gli sforzi per dar vita ad una moneta unica rischiano di portare ad un'Europa a più velocita e a schiacciante supremazia tedesca, con l'allarmante risultato che "invece di europeizzare la Germania si germinizzerebbe l'Europa" 

Martino è stato altrettanto liquidatorio nei confronti del Governo Dini: "non è stato un buon governo", la manovra di marzo "era sbagliata", la legge elettorale regionale "è incomprensibile", la riforma delle pensioni "non riforma alcunchè".

L'esponente di Forza Italia ha avvertito che la Finanziaria '96 non risolverà nessuna delle "patologie strutturali" del paese: anche perchè la messa a punto del bilancio statale è innanzitutto un atto politico e "affidarlo ad un governo tecnico è una contraddizione in termini".

Malgrado la stima personale per Lamberto Dini ("penso che alle prossime elezioni si schiererà con noi e non con la Sinistra"), Martino ha sostenuto che per la sua natura tecnica l'attuale Governo non è nemmeno in grado di procedere con il necessario vigore verso le privatizzazioni in quanto "ci sono quaranta modi diversi di privatizzare e si tratta anche qui di prendere decisioni politiche".

Aspre le critiche mosse all'operazone Germina-Ferruzzi: "Io - ha detto ex-Ministro degli Esteri - sono un liberista radicale ma qualche perplessità ce l'ho per operazioni fatte dietro il paravento del salotto, con scarsa trasparenza ... Mi è molto difficile accertare un affare che scredita il capitalismo ". A suo avviso la Fiat è "un potere forte", si è in parte ingrandita grazie a sussidi pubblici e misure protezionistiche e usa la sua forza anche come "valenza politica" tramite i giornali che controlla. In una successiva Conferenza Stampa Martino ha anche preso le distanze dal modo con cui la Farnesina ha tentato di aver più voce in capitolo nel processo di pace per la Bosnia negando agli aerei 'Stealth' americani l'accesso alle basi italiane.

"Il principio - ha argomentato - era giusto ma la tattica no, se si pensa che grazie ai bombardamenti della NATO è apparsa all'orizzonte una soluzione negoziata".
(ANSA)