"Niente scorciatoie per riforme o per ribaltoni" - On.le Gianfranco Fini

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Descrizione

Niente ''scorciatoie'' ne' per strappare riforme migliori, al di fuori degli accordi, ne' per tentare ''ribaltini o ribaltoni''. Gianfranco Fini, durante una conferenza-colazione al Business club Italia di Londra, spiega in circa due ore agli imprenditori italiani della City le strategie della destra italiana, sia in tema di opposizione al governo, sia di completamento del percorso delle riforme. Il presidente di An, a capo di una delegazione formata da Marco Zacchera e Cristiana Muscardini, e' per la seconda volta in tre anni ospite di questa istituzione della City. E dopo aver raccontato la conferenza di Verona, comincia sul tema del governo, facendo una prima ''quasi banale'' constatazione: un governo cade solo se viene meno un pezzo della sua maggioranza ''quindi - spiega - occorre una strategia per farne esplodere le contraddizioni''. ''L'opposizione deve dare in Parlamento e fuori risposte piu' efficaci della maggioranza, senza avere la tentazione di ribaltini o ribaltoni. Occorre lavorare in una prospettiva di medio termine perche' le contraddizioni portino ad una diminuzione della credibilita' del governo''. Per Fini e' un'''illusione'' pensare di portar via quattro o cinque deputati alla maggioranza per far cadere il governo. ''Ritengo fisiologica un'alternativa tra le coalizioni, non credo alle scorciatoie''.

E in questo quadro, secondo Fini, non e' possibile nessuna confusione tra maggioranza e opposizione sulla politica economica, nessuna ''union sacre''' altrimenti si torna al ''consociativismo'' e sarebbe la fine ''di quel poco di bipolarismo che c'e' che gia' qualcuno ritiene pericoloso''. Si' invece al dialogo sulle riforme, cioe' su regole del gioco che devono essere condivise da tutti. Anche qui senza attaccarsi alla scorciatoia dei ''voti a sorpresa'', come quel blitz della Lega che fece passare il presidenzialismo in Bicamerale. ''Le riforme della Bicamerale - ripete - non sono le migliori, ma forse sono le uniche possibili''. Ci si dimentica troppo spesso, secondo il presidente di An, che non si e' fatta una campagna elettorale sulle riforme, che non c'e' una maggioranza ne' su un presidenzialismo piu' forte, ne' per la separazione delle carriere. Quindi, va perseguita una politica degli accordi, come e' avvenuto trasferendo nella Bicamerale il ''patto della crostata'': ''se viene meno l'intesa raggiunta viene meno la Bicamerale'', avverte sottolineando che le riforme si possono migliorare, ma prescindere dall'accordo di casa Letta ''vuol dire far fallire le riforme''. Del resto, proprio la riapertura della questione della legge elettorale ha fatto venire, ricorda, il ''fiato corto'' alle riforme''.

'Discutere l'accordo - ribadisce ancora Fini - vuol dire minare alla base le riforme. E non fallirebbero solo i convitati di casa Letta, ma tutta una classe politica. Ci sono nostalgie, e non mi riferisco solo a quella del proporzionale o a quella per un centro equidistante. Nel senso che c'e' chi vuole mettere la politica all'angolo e non al centro. Non dico chi sono costoro, perche' non e' giusto parlare in loro assenza''. Fini non dice di piu', e a chi gli chiede se il riferimento sia ad una parte della magistratura, risponde solo con un: ''non aggiungo altro''. Fin qui l'incontro nella City, con le tante curiosita' degli imprenditori italiani sui temi piu' vari, dalla politica internazionale fino alla stretta attualita'. Ma la ''24 ore'' di Fini a Londra, e' stata anche un incontro con i conservatori alla Camera (''uno di loro mi ha detto: 'la finanziaria Blair e' un'ottima finanziaria conservatrice''). Una battuta che fa dire al leader di An: ''se la sinistra italiana continua ad usare Blair come bandiera, soffrira' di dissociazione''. Fini parla anche delle prossime manifestazioni del Polo, in particolare quella di Napoli, prevista per fine aprile. In mezzo ci sara' il congresso di Forza Italia. Portera' un regalo anche lei ai congressisti come ha fatto Berlusconi a Verona? ''Forse dei fiori per le signore e dei sigari per i signori'', e' la risposta scherzosa. (ANSA).