"Una Serata con il Calcio"

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Descrizione

'Staro' a Londra il piu' a lungo possibile'': Gianluca Vialli non ha intenzione di tornare in Italia, anche se dal 2000, come dice il suo contratto, non potra' piu' giocare con il Chelsea e dovra' limitarsi a fare il tecnico. L' unica offerta che lo tenterebbe ad un rientro sarebbe ''una telefonata dell' Avvocato'' Agnelli. L'allenatore-giocatore dei 'blues' londinesi ha fatto uno scherzoso riferimento ad una sua eventuale nomina cone tecnico della Juventus ieri sera a Londra nel corso di un convegno organizzato dal Business Club Italia, un' associazione che riunisce gli operatori italiani della City, e dalla 'Gazzetta dello Sport'.

''Non ho alcun rimpianto del calcio italiano - ha precisato Vialli - Qui la parola divertimento e' all' ordine del giorno. In Italia il calcio invece puo' essere un piacere che diventa dispiacere. Quando si ha la fortuna di essere una persona famosa, si vive sotto la lente di ingrandimento. A Londra c'e' molta piu' privacy''. L'attaccante ha inoltre ricordato i problemi avuto con la nazionale ed il rifiuto, rimasto storico, alla convocazione di Arrigo Sacchi. ''Mi sono pentito, in un certo senso, di aver rinunciato - ha precisato - E' brutto guardare la tua squadra, impotente, in televisione''.

''A distanza di tempo posso dire che i problemi vanno esternati. Forse dovevo fare di piu' per risolvere i miei''. Vialli ha ricordato anche le difficolta' della prima stagione in Inghilterra, quando l' allora allenatore Ruud Gullit lo lascio' a lungo in panchina: ''E' stato un periodo duro. Ho anche pensato di andarmene. Poi sono rimasto e la situazione e' cambiata radicalmente''. ''A Londra, e nel calcio della Premier League, si sta bene, ma non sono solo rose e fiore'', come hanno voluto ricordare al pubblico di circa 150 persone presenti al convegno Nicola Berti e Paolo Tramezzani.

Il nuovo arrivo del Tottenham, infatti, si e' fatto male circa un mese fa al tendine di Achille ed ha bisogno di un' operazione. L' allenatore George Graham, pero', non gli da' il permesso di andare in Italia per l' intervento, ''una situazione - ha precisato Berti - che da noi non si verificherebbe mai. Quando ho avuto bisogno di cure mediche, l' Inter non ha esitato a mandarmi anche in Colorado''. Alla conferenza sono intervenuti, oltre a Vialli, Berti e Tramezzani, Pierluigi Casiraghi, Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo, il presidente del Chelsea, Ken Bates, il direttore della Gazzetta dello Sport, Candido Cannavo' ed il corrispondente dal Londra del quotidiano sportivo, Giancarlo Galavotti. (ANSA).